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Un uso intelligente del capitale territoriale è essenziale per promuovere lo sviluppo regionale. Nel caso del Lazio e del GAL Terre di Argil, i paesaggi olivicoli risultano essere un elemento chiave per comprendere la configurazione del suo territorio.

Un uso intelligente del capitale territoriale è essenziale per promuovere lo sviluppo regionale. Nel caso del Lazio e del GAL Terre di Argil, i paesaggi olivicoli risultano essere un elemento chiave per comprendere la configurazione del suo territorio. Da anni la coltura dell’olivo conferisce a questa regione un grande valore paesaggistico e ambientale. La diversità di questi paesaggi offre un quadro ideale per iniziative che sfruttano, a fini turistici, tutti gli elementi culturali legati a questa coltura.
L’oleoturismo consente di rafforzare la natura multifunzionale dei paesaggi olivicoli in modo che, sfruttando in modo sostenibile le risorse esistenti, contribuisca ad aumentare il benessere dell’intera popolazione rurale. Questo focus presenta l’oleoturismo come un’alternativa per la diversificazione economica, per molte località situate in zone olivicole, e che contribuisce a preservare i paesaggi olivicoli e a promuovere lo sviluppo rurale e territoriale.
Il territorio costituisce, di per sé, una risorsa culturale ed economico di primo ordine, che fa riferimento ad un concetto nuovo, quello di patrimonio territoriale (Ortega Valcárcel, 1998: 33), che si riferisce sia alla risorse fisico-naturali ed patrimoniali che arricchisce ciascun area, compreso quelli di natura immateriale che rinforzano identità e conferire maggiore competitività ai territori.
La dimensione territoriale ha risorse specifiche che sono quelle che segnano le differenze e aumentano la competitività nel contesto socioeconomico attuale. In questo senso, qualsiasi elemento di un territorio può operare come potenziale fattore di sviluppo: prodotti locali, modi tradizionali per ottenerli, paesaggi, alloggi, architettura, fatti storici, flora, fauna, fiumi e spazi acquatici rilevanti, orografia, tradizioni gastronomiche, musica, feste, rituali, immagini, modi di dire, conoscenze, attività agricole, ecc.
Elementi immateriali e alcune attività, legati all’identità territoriale, che si rivelano fondamentali per per presentare una nuova concezione di sviluppo nelle aree rurali ed il cui valore corrisponde alla loro connessione simbiotica con la cultura e con il patrimonio locale. Questo è il caso di tutto ciò che circonda e caratterizza la dimensione del mondo dell’olivo, dell’olio, degli ulivi ed il paesaggio.
Insomma questa attività turistica è considerata come un ulteriore aspetto del carattere multifunzionale di questi paesaggi, che possono contribuire alla loro conservazione, diversificando allo stesso tempo l’utilizzo delle risorse legate alla cultura dell’olivo, come il reddito derivante dal loro sfruttamento, che contribuiranno in termini sistemici ed integrati per migliorare lo sviluppo economico e sociale della regione.
Attraverso questo tipo di iniziative turistiche è possibile diversificare le attività economiche nelle aree rurali così da collegare la valorizzazione del patrimonio territoriale (i paesaggi olivicoli) con la promozione dello sviluppo rurale e regionale.
È considerato un oleo-turista una persona che viaggia durante il proprio tempo libero, in un luogo diverso dalla propria residenza abituale, per approfondire la conoscenza e la cultura dell’olivo e dell’olio; caratterizzato da alcuni elementi comuni (turismo alla carta):
Visita ai frantoi, ad antichi frantoi, a vecchie aziende, archivi olivicoli-oleari e negozi specializzati o musei dell’olio.
Con questa pratica è possibile approfondire la storia e le specifiche del processo produttivo e di trasformazione dell’ olio d’oliva.
Visita alla fattoria e contemplazione dell’estetica dei paesaggi di uliveto All’interno di questa sezione, come attività singolare, è possibile evidenziare anche visite per vedere esemplari monumentali che si possono trovare in alcune aree
Proprio la strettissima e grande importanza che riveste la coltivazione dell’olivo nella nostra regione e nel territorio del GAL Terre di Argil, comune a tutti i comuni che lo compongono, provoca forti incertezze per molti produttori in tema di reddito.
Questo perché la quantità e la qualità della produzione annua non sono noti con certezza; anzi, negli ultimi anni, la produzione è caratterizzata da una sensibile, costante e preoccupante diminuzione. Questa incertezza è collegata ad elementi e fattori incontrollabili e non preventivabili come il clima, che condiziona fortemente la produzione agricola.
Gli effetti di questi fattori incontrollabili sono esacerbati dalla stagionalità della produzione olivicola che concentra, in pochi mesi, il lavoro ed il reddito dell’intero anno.
Per far fronte alla variabilità della produzione e, quindi, del reddito delle imprese (nonché indirettamente per incidere sul tasso di occupazione) della filiera olivicola-olearia è fondamentale favorire ed incentivare l’oleo-turismo, come attività complementare legata alla cultura dell’olivo, generando una simbiosi tra due settori, l’agricoltura ed il turismo, rappresentando un ponte tra la fruizione culturale ed enogastronomica del paesaggio.
Tale approccio multidimensionale al concetto di sviluppo, che non è riconducibile esclusivamente al piano economico, è orientato al raggiungimento di obiettivi economici, sociali, ambientali e culturali; un approccio e presupposti che legittimano e sostengono l’idea che interpreta, declina e pratica il paesaggio olivicolo come risorsa fondamentale da valorizzare attraverso lo sviluppo rurale.
La diversità, le pieghe, la biodiversità del nostro territorio offre un quadro ideale per lo sviluppo delle attività connesse ad un turismo olivicolo-oleario: la contemplazione della bellezza dei paesaggi, visite ai frantoi, la tradizione e la qualità della gastronomia locale, così come l’heritage architettonico-culturale legata alla produzione ed alla trasformazione dell’olio offrono condizioni uniche ed irripetibili.
E molte di queste attività possono generare occupazione ed economia, agevolando il necessario processo di diversificazione e destagionalizzazione del reddito.